Lavorare con l’intimità, per me, significa partire da noi stessi. Infatti, la parola “intimità”, nella sua origine latina, si riferisce a qualcosa che sta “dentro”. Quando accediamo a quella parte vulnerabile e nascosta di noi, al di là dello strato della nostra personalità e delle sue protezioni, entriamo in contatto con il nostro Sé autentico. È da questo spazio che possiamo connetterci cuore a cuore con qualcun altro (o con qualcos'altro). L’intimità è quel ponte che si crea in questo tipo di connessione. Per questo motivo, non deve necessariamente essere di natura sessuale. Quando portiamo consapevolezza e una presenza sincera nella connessione, possiamo permetterle di diventare ciò che vuole diventare, nel rispetto dei confini di tutti.

Poiché non riuscivo a distinguere l’intimità dalla sessualità, ho attraversato un lungo percorso fatto di errori e relazioni dolorose, fino a trasformare la mia intimità in qualcosa di bello, arricchente, ma anche potente e molto più appagante. Ora posso essere profondamente intimo con me stesso e con gli altri, senza che la sessualità debba necessariamente entrare in gioco.

Per questo ho deciso di creare degli spazi sicuri in cui le persone possano farsi guidare da me ed avere un'esperienza di intimità profonda che possa dare una nuova prospettiva.

Cos'è un workshop di Intimità Consapevole?

Ispirato a pratiche tantriche (e non solo), in questo tipo di workshop guido i partecipanti in un viaggio di connessione autentica e sincera, attraverso dinamiche di gruppo.

Ho usato diversi nomi per questo tipo di esperienza, collaborando con persone diverse (Alchemic Intimacy, Flows of Intimacy, Art of Intimacy, Somatic Interplay, Attrazione & Intimità...) ma tutti fanno riferimento allo stesso concetto.

Questo percorso non riguarda solo la connessione con gli altri, ma soprattutto la connessione con noi stessi, con la nostra anima e con una sensazione di liberazione.

Durante il percorso, si attraversano diverse fasi di connessione emotiva, fisica e spirituale.

Come facilitatore, creo uno spazio sicuro dove i partecipanti possono esplorare il proprio mondo interiore e condividerlo.

Il tocco, usato in modo consapevole, diventa uno strumento potente per connettersi con sé stessi e con gli altri, senza necessariamente implicare la sessualità.

L’obiettivo è far riscoprire che l’intimità è un flusso naturale di energia, che può trasformarsi e approfondirsi attraverso la presenza e l’ascolto.

Chi partecipa a questo viaggio ne esce più aperto, sicuro e capace di creare relazioni autentiche.

Non sono previste nudità né interazioni sessuali esplicite durante il playshop.